C'è un territorio anatomico che la nostra cultura e/o educazione ci porta ad evitare troppo spesso in osteopatia: il perineo!
Sebbene associato a funzioni vitali (urinarie, defecazione, riproduzione e sessualità), ma anche meccaniche (supporto), Il perineo è generalmente difficile da visualizzare, mal compreso o addirittura dimenticato. Nella nostra "arte osteopatica", viene spesso messo da parte[1], lasciando così un vuoto nell'esame generale e nella cura generale dei nostri pazienti.
Trascurare un intero territorio come il perineo potenzialmente priva il terapeuta di una o più chiavi per risolvere un problema.
La costante evoluzione della metodologia del Lien Mécanique Ostéopathique ha dato, negli ultimi anni, spazio al perineo nella sua sistematicità di esame. Rispettando i principi della LMO (esame delle strutture anatomiche, approccio esterno, determinazione della lesione totale, gerarchizzazione delle lesioni e trattamento con la tecnica del recoil), abbiamo sviluppato un approccio semplice e preciso al perineo che può essere eseguito in completa gentilezza.
[1] Va ricordato che nella legislazione francese relativa agli atti e alle condizioni di pratica dell'osteopatia (articolo 3 del decreto n. 2007-435 del 27 marzo 2007), l’osteopata non può eseguire manipolazioni ginecologiche-ostetriche o esami pelvici (vaginali o rettali).