Nel 1979, una nuova avventura prese corpo. Tre Osteopati DO francesi, Maurice Paul Sainte Rose, Jean Pierre Barral ed io venimmo contattati dalla Facoltà di Medicina di PARIS XIII, nella persona del Dottor Didier Feltesse, al fine di insegnare nelle nostre rispettive branche: l’osteopatia strutturale, viscerale e periferico. Per me, l’impegno durò 8 anni. Questa esperienza di insegnamento a livello universitario fu molto positiva, mi permise di essere più rigoroso, più razionale e di incontrare numerose persone importanti che hanno influenzato la mia carriera.
Allo stesso tempo, mi interessai ai mezzi d’azione per la normalizzazione delle lesioni osteopatiche. Alla fine solo due tecniche hanno attirato il mio interesse. Le tecniche strutturali classiche, di tipo «roll» o «dog», sono tecniche che non utilizzo più che però ritengo perfettamente compatibili con la pratica del Lien. Queste hanno l’inconveniente di non poter essere praticate a tutte le età dei pazienti e nemmeno a tutte le parti del corpo. La seconda tecnica è quella dei chiropratici, il «toggle-recoil», perfetta a certi livelli del corpo (colonna, arti), ma con gli stessi inconvenienti e le stesse controindicazioni delle nostre tecniche strutturali.
Mi resi conto allora che potevo ridurre considerabilmente la forza del «toggle-recoil», di trasformarlo, di affinarlo significativamente. Così progressivamente ho potuto creare un mio stesso mezzo specifico di aggiustamento il «RECOIL». Con Éric Prat, in seguito, abbiamo negli anni migliorato la sua specificità, la sua precisione e la sua efficacità. Il mio terzo strumento, dopo la bilancia inibitrice, prese forma: il «RECOIL». Il recoil può essere praticato a tutte le età, su tutte le parti del corpo senza eccezioni, non presenta controindicazioni, quella che sia la patologia che possiamo trattare nei nostri pazienti. È il solo tipo di correzione specifica che pratico ormai da circa 30 anni. Al di fuori dei colleghi formatisi nel Lien, altri l’hanno adottata come tecnica principale o ausiliaria. Il recoil è perfettamente indolore, leggero; diciamo: «è un soffio che passa sulla struttura». Con il Lien, finisce la nozione di dislocazione di una struttura in rapporto ad un’altra. il recoil è una tecnica informazionale di normalizzazione che agisce sui recettori neurologici della lesione osteopatica.
Con il recoil, ebbi finalmente i tre strumenti, che abbiamo conservato fino ad oggi, quindi: i TEST IN TENSIONE per la diagnosi, la BILANCIA INIBITRICE per la gerarchizzazione delle lesioni (e dunque determinare la lesione primaria e le lesioni dominanti del paziente), ed il RECOIL per correggere queste differenti lesioni seguendo l’ordine necessario. Questi tre strumenti mi hanno permesso di costruire un metodo originale: IL LIEN MÉCANIQUE OSTÉOPATHIQUE.
Considero i test osteopatici classici perfettamente validi. Eppure I test di mobilità a leva corta o lunga oppure i test di ascolto non sono compatibili con la bilancia inibitrice. Dovetti riprendere tutta l’Osteopatia classica che conoscevo e che rispetto profondamente, trasformare tutti i test di mobilità per poter fare dei TEST IN TENSIONE e quindi riconsiderare completamente l’esame generale del paziente – ad ogni modo, ho dovuto uscire dai sentieri battuti -. Spero in modo molto modesto di aver partecipato all’evoluzione dell’Osteopatia. A.T. Still, fondatore dell’Osteopatia ci ha indicato la via, una via maestra, ed i suoi successori devono continuare a sviluppare il suo pensiero, la sua filosofia, i suoi principi, oltre a svilupparne la tecnica. Domani l’Osteopatia, senza dubbio, non sarà più quella di oggi, entrerà nel mondo della specificità, del dettaglio, farà fare un passo avanti ai nostri limiti terapeutici attuali. Tutte le specialità mediche daranno ampio spazio alla nostra pratica, per il più grande benessere dei nostri pazienti.
Durante il mio periodo di docenza alla Facoltà di PARIS VIII, dal 198O al 1988, incontrai più volte il Dottor Jean Marie Guillot; restò molto incuriosito da ciò che facevo ed attratto dalla mia pratica: la visione olistica del paziente. Lavorammo insieme e decidemmo di scrivere un libro insieme. Pubblicato nel 1985, questo libro, Le Lien Mécanique Ostéopathique, substrat anatomique de l’homéostasie, è ancora un nostro riferimento. Attualmente, questo libro è esaurito.